Quest'oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accertato le responsabilità di Grecia, Malta, Portogallo e Russia per la violazione dei diritti umani sanciti dalla Convenzione europea. In particolare, nel caso Voronkov c. Russia lo Stato russo è stato condannato per non aver eseguito dal 2002 ad oggi una sentenza che accertava l'illegittimità del licenziamento del ricorrente, ex dipendente pubblico.
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Le Sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 23/07/2015
Oggi la Corte Edu si è pronunciata su sei casi: condanna l'Ucraina per non aver difeso un suo cittadino dagli stessi difensori della legge; in tre casi condanna la Russia per non aver garantito il diritto alla libertà e alla sicurezza e per aver sottoposto dei suoi cittadini a trattamenti inumani e degradanti.
Read More »Le Sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 21/07/2015
Ben 23 casi sono stati decisi oggi dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. In due vicende l'Italia è stata chiamata a rispondere delle violazioni dei diritti umani: nel caso Olivari il Bel Paese è stato richiamato perché non prevede né il riconoscimento né la protezione delle coppie omosessuali, le quali formano una vita familiare degna di tutela ai sensi della Convenzione europea; nel caso Schipani e altri c. Italia è valsa la condanna la dimenticanza (sintomo di arbirarietà del giudizio) della Corte di Cassazione italiana che, in una pronuncia, ha omesso di motivare le ragioni per cui non ha interpellato pregiudizialmente la Corte di Giustizia dell'Unione Europea nell'interpretare il diritto comunitario, e ciò nonostante fosse stato espressamente richiesto dai ricorrenti.
Read More »Le Sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 16/07/2015
Questa settimana la Corte europea si è pronunciata su diciassette casi: tra le pronunce anche un ricorso italiano proposto da un cittadino di origine nigeriana, arrivato irregolarmente sulle coste pugliesi nel 2008 insieme alla figlioletta. Questi vive ancora oggi in provincia di Lecce con regolare permesso di soggiorno; ottiene giustizia rispetto all'allontanamento ingiustificato da sua figlia, disposto dai giudici. Una pesante ammonimento arriva anche per la Francia circa la violazione sostanziale dell'art.3 CEDU: l'uso eccessivo della forza da parte di alcuni militari durante un arresto ha reso il ricorrente disabile per il 95%.
Read More »Le Sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 9/07/2015
Fra le sette pronunce odierne della Corte di Strasburgo sono state condannate Croazia, Francia e Grecia per aver non aver garantito ai detenuti loro diritti fondamentali ed averli esposti a trattamenti inumani e degradanti in violazione dell'articolo 3 della Convenzione.
Read More »Le Sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 7/07/2015
In data 7 luglio la Corte europea ha deciso dieci casi: ha accertato la responsabilità dell'Italia in favore di quatto cittadini romani danneggiati nel godimento del loro diritto alla proprietà a causa dell'attuazione tardiva di un piano regolatore generale. Ha condannato inoltre la Turchia per la violazione dell'art.6 (diritto ad un equo processo) e la Romania per l'iniqua interferenza del diritto alla libertà di espressione ai danni di un giornalista. Da ultimo ha ammonito San Marino per la violazione dell'art.8 per aver trasmesso documenti riservati agli inquirenti italiani, che nel 2009 indagarono circa gli affari illeciti di quattro connazionali.
Read More »Le Sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 2/07/2015
La Corte europea ha oggi accettato di esaminare i ricorsi presentati da 447 cittadini russi coinvolti nel massacro della scuola di Beslan del 2004. Tra il 1° ed il 3 Settembre 2004 la scuola dell’Ossezia del Nord fu attaccata da un commando di 32 ribelli fondamentalisti islamici e separatisti ceceni, che prese in ostaggio circa 1200 persone tra bambini ed adulti. Al terzo giorno di assedio, le forze speciali dell’Esercito russo fecero irruzione e, negli scontri, morirono moltissimi ostaggi. Il bilancio finale dell’attacco terroristico fu di oltre 330 vittime, di cui più della metà bambini, e 750 feriti; da allora non poche accuse sono state mosse contro l'intervento armato delle teste di cuoio russe, che per molti sono intervenute in maniera sproporzionata, inadeguata e causando moltissime morti evitabili. Il Giudice europeo dei diritti umani ha dichiarato parzialmente ricevibili i ricorsi e quindi esaminerà le responsabilità della Russia per la gestione di quei critici momenti.
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