La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, dopo nove anni dal famoso caso Copland c. Regno Unito, chiarisce nuovamente la portata del diritto alla riservatezza delle comunicazioni private di un lavoratore sul luogo di lavoro ai sensi all'articolo 8 della Convenzione.
Read More »Vita privata e familiare
Feed SubscriptionIntercettazioni e rispetto dell’obiezione di coscienza: due condanne per la Turchia
Doppia condanna per la Turchia: la CEDU boccia il sistema delle intercettazioni e svela le violenze commesse dai militari turchi contro un obbiettore di coscienza Lo scorso 7 giugno la Turchia ha ricevuto ben due condanna da parte della Corte europea dei ...
Read More »Ivanova e Cherkezov c. Bulgaria: tra il diritto alla casa e la repressione dell’abusivismo edilizio
Nel caso Ivanova e Cherkezov c. Bulgaria la Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto il ricorso proveniente da due cittadini bulgari ai quali l’amministrazione comunale di Sinemoret stava per demolire la casa. Quell’abitazione era stata da loro realizzata su un terreno di proprietà per ...
Read More »La dimensione europea del d.d.l. Cirinnà: una storica conquista di civiltà o una vittoria mutilata che ci allontana dall’Europa?
La recente approvazione del d.d.l. Cirinnà al Senato costituisce un importante passo in avanti verso il riconoscimento giuridico delle c.d. unioni civili in Italia. Un intervento legislativo atteso da molti anni e che dovrebbe rispondere alle speranze e al desiderio di diritti di molti cittadini, omosessuali e non. Ma questo progetto di legge è davvero una svolta epocale per il nostro ordinamento giuridico - come emerge dalla narrazione politica - o è solo un passaggio obbligato da fattori contingentati? Quanto è evidente una dimensione europea nella fisionomia di questo progetto di legge? Che ruolo ha svolto l'evoluzione giurisprudenza della Corte Edu in questo ambito? Interrogativi cui necessariamente si deve dare una risposta per poter comprendere la vera essenza di questo passaggio politico.
Read More »Diritto violato a vedere suo figlio: la Corte europea dà ragione al padre emiliano
Sui minori non si scherza ed a Strasburgo lo sanno. Nel caso Bondavalli c. Italia, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso di un padre emiliano che da sette anni è costretto a vedere il figlio in condizioni restrittive. Contro di lui ed il suo diritto di visita deponevano le relazioni negative dei Servizi Sociali di Scandiano ed una perizia psichiatrica: peccato che queste relazioni fossero state stese dai colleghi o ex colleghi della madre, anche lei psichiatra. Il Giudice europeo ha accertato la violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare del ricorrente ed ha condannato l'Italia a risarcirlo di 10.000 euro per danni non patrimoniali e 15.000 euro per le spese legali; inoltre, ha chiamato i Giudici italiani competenti a riesaminare nel più breve tempo possibile il diritto di visita del padre.
Read More »Intercettazioni delle conversazioni del detenuto: violazione per il Regno Unito
Nel caso R.E.c. Regno Unito, deciso ieri, la Corte europea dei diritti dell’uomo, giudice del caso concreto, si è trovata incidentalmente a dover valutare la legittimità delle norme inglesi che consentono l’intercettazione delle conversazioni tra il detenuto ed il suo avvocato, o il ...
Read More »I diritti umani violati: uno sguardo alle sentenze della Corte europea
Ieri – 6 ottobre 2015 – la Corte europea dei diritti dell’uomo ha deliberato ben 21 sentenze (e 3 decisioni) e, in quelle, ha ripercorso tutti i principali diritti sanciti e protetti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. ...
Read More »Sequestri “ampi e indiscriminati” di materiali riservati: condanna per la Francia
Nel caso Vinci Construction e ‘GTM Génie Civil et Services c. Francia’ , pronunciato il 2 aprile 2015, due società francesi hanno fatto ricorso al Giudice dei diritti umani per denunciare i sequestri “ampi e indiscriminati” di file e documenti che hanno ...
Read More »Turchia tentenna (senza ragione) nel concedere il cambiamento di sesso: per la Corte è violazione!
Il ricorrente turco -donna per l’anagrafe sino al 2013- vive nella consapevolezza, sin dalla sua infanzia, di appartenere non al genere femminile bensì a quello maschile. All’età di 24 anni decide di avviare formale procedura per cambiar sesso, la sua istanza viene rigettata dal giudice il 27 giugno del 2006, perché Y.Y. era in grado di procreare. Il 5 marzo del 2013, ben sei anni dopo, il ricorrente, si rivolge di nuovo al giudice Turco, che acconsente, infine il cambiamento di sesso. La Corte ha riscontrato la violazione dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo perché trova irragionevoli ed altamente pregiudizievoli le dinamiche processuali avvenute in Turchia.
Read More »Equo processo per i ricorrenti imprenditori: i casi Tsitsiriggos c. Grecia e Kotiy c. Ucraina
Dei casi decisi ieri – 5 maggio 2015 – si incontrano le storie giudiziarie di due persone che, a diverso titolo, hanno subito una incarcerazione ingiusta: sia nel caso Tsitsiriggos c. Grecia (n. 2) che nel caso Kotiy c. Ucraina i ricorrenti sono imprenditori accusati ...
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