Oggi, Martedì 12 Marzo 2013, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si è pronunciata su 10 casi esaminati, accertando in ben 9 la violazione dei diritti sanciti e protetti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali, una carta internazionale che vincola tutti gli stati che l’hanno firmata a rispettarla. Quegli stati che dimenticano i propri obblighi verso la Carta (e verso i propri cittadini, e non solo), vengono condannati dalla Corte di Strasburgo: oggi sono stati condannati Bulgaria, Italia, Turchia, Portogallo e Ungheria.
Note alla rassegna
Di seguito la rassegna delle sentenze pronunciate dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in data Martedì 12 Marzo 2013, di cui, per ciascuna, si ripropongono:
- Case of – : la denominazione del caso e il link alla sentenza caricata sul sito http://hudoc.echr.coe.int ;
- N.ricorso : il numero di ricorso;
- Corte I.L. : l’Importance Level ;
- Descrizione : una breve esposizione dei fatti del caso, secondo le anticipazioni ufficiali pubblicate dalla Corte;
- Petitum : le richieste dei ricorrenti, secondo le anticipazioni ufficiali pubblicate dalla Corte;
- Dispositivo : l’esposizione sintetica del dispositivo, come risultante dalla sentenza pubblicata dalla Corte.
Le fonti delle informazioni riportate sono tutte ufficiali e consultabili in inglese/francese sui siti ufficiali della Corte EDU: http://www.echr.coe.int/ECHR/Homepage_EN e http://hudoc.echr.coe.int .
Case of | N.ricorso | I.L. | Descrizione | Petitum | Dispositivo |
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Djalti v. Bulgaria | 31206/05 | 3 | Semir Azuz Djalti, cittadino algerino, emigra illegalmente in Bulgaria: scoperto, non può essere espulso perché privo di qualsiasi voglia documento e perciò è inviato a Druzhba-2, un centro di detenzione temporanea presso Sofia. Oggi lamenta l’inadeguatezza delle condizioni di detenzione, nonché l’illegalità di quel trattenimento, al quale non poteva in alcun modo opporsi; infine di non aver potuto conoscere nella sua lingua le ragioni dell’arresto. | Articolo 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti) Articolo 5 § 1 (diritto alla libertà e alla sicurezza) Articolo 5 § 4 (diritto al rapido esame della legittimità della detenzione) | Violazione dell'Articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza (Articolo 5-1-f - Espulsione) Violazione dell'Articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 5-4 - rapidità dell’esame) |
Zarzycki v. Poland | 15351/03 | 2 | Adam Zarzycki, cittadino polacco privo di entrambi gli avanbracci, è condannato per estorsione di danaro a un minorenne. Detenuto per 3 anni e 4 mesi, lamenta di non aver ricevuto le cure adeguate al suo stato di disabilità, rimanendo privo di assistenza di personale medico (riceveva aiuto dagli altri detenuti) e di protesi che potessero risolvere i problemi quotidiani nel vestirsi e lavarsi. | Articolo 3 (divieto della tortura e di trattamenti inumani o degradanti) | Resto irricevibile Nessuna violazione dell’Articolo 3 - Divieto della tortura (art. 3 - trattamento degradante) (aspetto sostanziale) |
Aydan v. Turkey | 16281/10 | 2 | Kerime Aydan e Kaşem Aydan, cittadine turche di origine curda, sono la vedova e la moglie di Abdullah Aydan. Mr.Aydan è stato ucciso mentre attendeva alla fermata dell’autobus: è stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da un’auto in cui si trovavano agenti di polizia, intervenuti perché informati di una manifestazione non autorizzata. Oggi i parenti della vittima accusano lo Stato turco di non aver svolto indagini adeguate sull’episodio e di avere una legislazione che troppo facilmente consente e scrimina l’uccisione di innocenti; inoltre il processo sarebbe eccessivamente lungo (è ancora pendente) e qui le ricorrenti sarebbero state discriminate perché curde. | Articolo 2 (diritto alla vita) Articolo 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti) Articolo 13 (diritto ad un rimedio efficace) | Resto irricevibile Violazione dell’Articolo 2 - Diritto alla vita (aspetto sostanziale) Violazione dell’Articolo 2 - Diritto alla vita (Articolo 2 - obblighi positivi) (aspetto sostanziale) Violazione dell’Articolo 2 - Diritto alla vita (art. 2-1 - L'effettivo accertamento) (aspetto procedurale) Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - Procedimento penale; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) Danno patrimoniale e non patrimoniale - Aggiudicato |
Ripetitive cases | |||||
Stea and Others v. Italy | 32843/03 | 3 | Articolo 1 del Protocollo n ° 1 (protezione di proprietà) Articolo 6 § 1 (diritto ad un processo equo) | Violazione dell'Articolo 1 del Protocollo n ° 1 - La protezione della proprietà (Articolo 1, comma 1 del Protocollo n ° 1 - Pacifico godimento dei beni) | |
Casi di eccessiva durata di procedimenti | |||||
Ervin Mészáros v. Hungary | 23559/09 | 3 | Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - Procedura civile; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) |
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József Sándor v. Hungary | 31069/11 | 3 | Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - Procedura civile; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) | ||
Gomes Almeida Henriques Moura v. Portugal | 43146/11 | 3 | Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - procedimenti di esecuzione; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) | ||
Manso Rogeiro v. Portugal | 39607/10 | 3 | Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - Procedura civile; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) |
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Marques Jerónimo Barata v. Portugal | 22851/11 | 3 | Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - Procedura civile; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) | ||
Vicente Cardoso v. Portugal | 30130/10 | 3 | Violazione dell’Articolo 6 - Diritto ad un processo equo (art. 6 - Procedura civile; Articolo 6-1 - Termine ragionevole) |