Detenzione – Sentenza Samaras and Others v. Greece 28 Febbraio 2012
La sfida più importante dei paesi cosiddetti moderni è quella di garantire i diritti inviolabili della persona in qualsiasi situazione, a maggior ragione in quelle di maggior disagio, come può essere il momento della detenzione. Il caso Samaras e altri vs. Grecia è emblematico:
IL CASO – i tredici ex detenuti di nazionalità greca e somala, del carcere Ioannina di Atene, si trovano in condizioni di sovraffollamento, a dover trascorrere gli anni più angosciosi della loro vita in spazi intollerabili, senza le cure necessarie per la loro salute, senza il bene più importante dell’uomo: la libertà personale.
Gli ex reclusi dichiarano verità taglienti: celle così insufficienti, da non poter consentire alcun movimento; costretti a dover rimanere 18 ore al giorno stesi su delle brandine. Non solo, ma gli spazi lasciati ai tavoli e alle sedie, mobilio al limite con i minimi-stardad, sono stati occupati da nuove brandine.
CORTE EDU – Giorno 28 Febbraio 2012 la Corte non può far altro che riconoscere in ‘’termini assoluti’’ lo stato degradante e disumano del carcere, in violazione dell’Art. 3 CEDU e obbligare la Grecia ad un risarcimento variabile tra 7.000€ e 15.000€ e garantire condizioni compatibili con il rispetto della persona umana.
Lo stato di degenerazione degli istituti penitenziari ellenici è elemento di particolare pericolosità, se si considera che oggi sempre più direttori chiudono le porte per via di assenza di spazio, come nel caso delle carceri di Korydallos, Halkida e Tripoli.
Inoltre secondo i dati della Polizia Greca le persone attualmente detenute sono 12.703, rispetto alla reale capienza pari a 930 posti; mentre si riscontra un omicidio ogni 2 giorni, 265 furti e 19 rapine, persino in aumento i furti nelle chiese in aumento del 180%.
La sfida per l’appellativo ‘’stato moderno’’ è ancora tutta da giocare.
La sentenza in originale è reperibile qui: Sentenza Samaras and Others v. Grecia del 28 Febbraio 2012