Nella rassegna delle decisioni pronunciate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo in data giovedì 10 maggio 2016, si è inserito, per ciascuna decisione:
- Case of – : la denominazione del caso e il link alla decisione caricata sul sito http://hudoc.echr.coe.int ;
- ricorso : il numero di ricorso che ha avviato il procedimento;
- Corte L. : l’Importance Level attribuitole dalla Corte europea;
- Descrizione : una nostra breve esposizione dei fatti del caso;
- Petitum : gli articoli della Convenzione europea sollevati dai ricorrenti;
- Dispositivo : l’esposizione sintetica del dispositivo della decisione.
Case of- | N.Ricorso | I.L. | Descrizione | Petitum | Dispositivo |
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Topekhin c. Russia | 78774/13 | 2 | Vladimir Topekhin, e' un cittadino russo arrestato nel 2013 per truffa aggravata e tenuto in custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini per via del pericolo di fuga e per la gravita' del reato a lui ascritto. Nel 2014 e' stato condannato a 6 anni di reclusione, successivamente ridotti a 4, e spostato nella prigione di Kostroma. Il signor Topekhin soffriva gia' di disturbi alla schiena quando nel 2013 a causa di una caduta e' rimasto paralizzato perdendo l’uso delle gambe. Nonostante gli siano state fornite diverse cure mediche durante il periodo di detenzione, il ricorrente invoca l’articolo 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) della Convenzione, lamentando l’inadeguatezza delle cure mediche ricevute durante la detenzione e che e' stato assistito solo da altri detenuti per le sue necessita' quotidiane; inoltre ai sensi dell’articolo 5 (diritto alla liberta' e alla sicurezza) lamenta l’eccessiva durata della sua detenzione cautelare nonostante il suo stato di salute e i ritardi nell’esamina dei suoi ricorsi contro la detenzione. | Articolo 3 Articolo 5 | Nessuna violazione del Articolo 3 - Proibizione della tortura (Articolo 3 - trattamenti degradanti) (aspetto sostanziale) Violazione del Articolo 3 - Proibizione della tortura (Articolo 3 - trattamento degradante trattamenti inumani) (aspetto sostanziale) Violazione del Articolo 3 - Proibizione della tortura (Articolo 3 - trattamento degradante trattamenti inumani) (aspetto sostanziale) Nessuna violazione dell'articolo 5 - Diritto alla liberta' e alla sicurezza (articolo 5-3 - Lunghezza della custodia cautelare) Violazione del Articolo 5 - Diritto alla liberta' e alla sicurezza (articolo 5-4 - velocita' della revisione) Danno non patrimoniale - aggiudicazione (articolo 41 - danno non patrimoniale Equa soddisfazione) |
Derungs c. Svizzera | 52089/09 | Rudolf Derungs, e' un cittadino svizzero che nel 2002 e' stato condannato ad una pena detentiva di 5 mesi per guida in stato di ebrezza; successivamente e' stato internato per via di problemi psichiatrici e il suo caso riguarda la lunghezza del procedimento giudiziario avviato per chiedere la fine dell’internamento; ai sensi dell’articolo 5 (diritto alla liberta' e alla sicurezza) della Convenzione, il ricorrente lamenta che l’attesa di quasi 1 anno tra la domanda ed il rilascio e' stata eccessiva ed inoltre lamenta il rifiuto del tribunale amministrativo di fissare un udienza. | Articolo 5 | Violazione dell'Articolo 5 - Diritto alla liberta' e alla sicurezza (articolo 5-4 - di legittimita' della detenzione Rapidita' di revisione) Nessuna violazione dell'articolo 5 - Diritto alla liberta' e alla sicurezza (articolo 5-4 - Garanzie procedurali di revisione Revisione sulla legalita' della detenzione) Danno non patrimoniale - aggiudicazione (articolo 41 - Danno non patrimoniale Equa soddisfazione) |
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Babajanov c. Turchia | 49867/08 | Mohammad Kuranbay Babajanov, e' un cittadino uzbeko che attualmente vive in Turchia, dove e' entrato illegalmente nel 2007 dopo esser fuggito dall’Uzbekistan per paura di persecuzione a causa della sua fede musulmana. Al suo arrivo in Turchia ha fatto domanda per lo status di rifugiato per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dove gli e' stato concesso un permesso di soggiorno fino al 24 settembre 2008 con obbligo di firma tre volte a settimana. Il ricorrente sostiene che mentre si recava alla stazione di polizia per firmare, 12 settembre 2008, di esser stato arrestato insieme ad altri 29 richiedenti asilo; tutti sono stati deportati in Iran la sera stessa. Il signor Babajanov afferma di esser stato catturato e dopo aver pagato un riscatto e' riuscito a rientrare illegalmente in Turchia, dove ha vissuto in clandestinita' da allora. | Articolo 3 Articolo 5 Articolo 13 | Resto irricevibile Violazione dell'Articolo 3 - Proibizione della tortura (articolo 3 - Espulsione) (aspetto sostanziale) (Iran) Violazione del Articolo 5 - Diritto alla liberta' e alla sicurezza (articolo 5-1 - arrestato o detenuto) Violazione dell'Articolo 5 - Diritto alla liberta' e alla sicurezza (articolo 5-2 - informazioni in tempi rapide) Danno patrimoniale - pretesa respinto (Articolo 41 - pecuniarie danni Equa soddisfazione) Danno non patrimoniale - aggiudicazione (articolo 41 - Danno non patrimoniale Equa soddisfazione) |
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Kalkan c. Turchia | 37158/09 | Ramazan Kalkan, e' un cittadino turco e il caso riguarda la morte di suo figlio, Nusret Kalkan, morto mentre raggiungeva la famiglia in un’area pic-nic nel 2008, dopo esser stato colpito da un proiettile sparato da un militare. Nusret Kalkan era ricercato dal 2007 perche' membro attivo del PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan) e per la partecipazione ad una serie di atti terroristici. Le autorita' sostengono che il militare ha intimato al signor Nurset di fermarsi ma quest’ultimo secondo la ricostruzione ha tentato la fuga; il ricorrente invece afferma che non ha udito nessun “alt” prima dello sparo. Le indagini penali avviate successivamente non hanno riscontrato alcuna responsabilita' del militare che secondo quanto detto dai giudici ha agito in conformita' delle leggi antiterrorismo. Basandosi sugli articoli 2 (diritto alla vita) e 13 (diritto ad un ricorso effettivo) della Convenzione, il signor Kalkan lamenta che la morte di suo figlio e' stata causata da un uso eccessivo della forza; inoltre sostiene che le forze di sicurezza hanno fatto uso di “forza letale” contro suo figlio, senza che cio' fosse assolutamente necessario e lamenta l’eccessiva durata del procedimento penale. Invocando gli articoli 3 (divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti) e 5 (diritto alla liberta' e alla sicurezza) della Convenzione, il ricorrente sostiene che i suoi parenti sono stati privati ââdella loro liberta' e tenuti in custodia dalla polizia per un giorno intero in condizioni, dal suo punto di vista, equivalenti a trattamenti inumani o degradanti. | Articolo 2 Articolo 3 Articolo 5 Articolo 13 | Resto irricevibile Violazione dell'articolo 2 - Diritto alla vita (aspetto sostanziale) Violazione dell'articolo 2 - Diritto alla vita (articolo 2-1 - Effettivo accertamento) (aspetto procedurale) Danno Patrimoniale - pretesa respinta (Articolo 41 - Patrimoniale danno Equa soddisfazione) Danno non patrimoniale - aggiudicazione (articolo 41 - Danno non patrimoniale Equa soddisfazione) |