Quest’oggi – 03 Dicembre 2013 – la Corte Europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata su 6 casi, riconoscendo in tutti le ragioni dei ricorrenti. La Bulgaria, la Moldavia, la Romania, l’Ungheria e la Turchia sono state condannate, su ricorso di singoli cittadini o società, per aver violato i diritti sanciti dalla Convenzione Europea.
Di seguito tutte le pronunce di oggi, di cui, per ciascuna, si ripropongono:
- Case of – : la denominazione del caso e il link alla sentenza caricata sul sito http://hudoc.echr.coe.int ;
- N.ricorso : il numero di ricorso;
- Corte I.L. : l’Importance Level ;
- Descrizione : una breve esposizione dei fatti del caso, secondo le anticipazioni ufficiali pubblicate dalla Corte;
- Petitum : le richieste dei ricorrenti, secondo le anticipazioni ufficiali pubblicate dalla Corte;
- Dispositivo : l’esposizione sintetica del dispositivo, come risultante dalla sentenza pubblicata dalla Corte.
Le fonti delle informazioni riportate sono tutte ufficiali e consultabili in inglese/francese sui siti ufficiali della Corte EDU: http://www.echr.coe.int/ECHR/Homepage_EN e http://hudoc.echr.coe.int .
Case of | N.ricorso | I.L. | Descrizione | Petitum | Dispositivo |
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Ungváry and Irodalom Kft v. Hungary | 64520/10 | 3 | Un giudice della Corte Costituzionale ungherese non tollera gli articoli pubblicati dal sign. Krisztián Ungváry, storico ungherese, all’interno del settimanale Élet és Irodalom; in quelli, si ricostruiva la sua carriera sotto il regime comunista, durante il quale era stato collaboratore dei servizi segreti. Il giudice costituzionale ottiene la rettifica di un primo articolo, ma quando lo scrittore reitera quelle dichiarazioni, in altro scritto, decide di denunciarlo: in sede civile ottiene dal sign. Krisztián Ungváry una somma di circa 7,000 euro e dall’editore un’altra di circa 3,500 euro. Oggi lo scrittore e la società editrice rivendicano il proprio diritto alla libertà d’espressione contro quelle condanne per diffamazione. | Articolo 10 | Violazione dell’ Articolo 10 - Libertà di espressione - {Generale} (art. 10-1 - Libertà di espressione) |
Bulea v. Romania | 27804/10 | 2 | Bogdan Ioan Bulea è un cittadino rumeno condannato per frode ai danni dello Stato e falsificazione di documenti. Durante le more del processo, gli è fatto divieto di espatriare: egli contesta più volte la misura cautelare, ma senza successo. Successivamente è recluso e poi rilasciato per tre mesi: al termine dell’ultimo mese, dovendo ritornare in carcere, il sign. Ioan Bulea scompare e diventa latitante. Oggi lamenta davanti ai giudici europei l’illegittimità del divieto di espatrio e poi le pessime condizioni di detenzione a cui è stato sottoposto: sovraffollamento, poca luce e scarsa ventilazione. | Articolo 3 Articolo 2 Prot. 4 | Resto irricevibile Violazione dell’Articolo 3 - Divieto della tortura (art. 3 - trattamenti degradanti) (aspetto sostanziale) Danno non patrimoniale - accertamento della violazione da solo sufficiente |
Văraru v. Romania | 35842/05 | 3 | Diodor Neculai Văraru rivendica il suo diritto di difesa in processo. Egli è accusato di aver insultato alcuni poliziotti, che lo avevano fermato mentre guidava un veicolo senza alcuna patente, e la prova che gli vale due anni di condanna è quella di alcuni testimoni, che mai sono stati sentiti in processo né controinterrogati dal suo avvocato. | Articolo 6 | Violazione dell'articolo 6 +6-3- d - Diritto ad un processo equo (Articolo 6 - Procedimento penale; Articolo 6-1 - Processo equo) (art. 6-3-d - Esame di testimoni; Articolo 6 - Diritto ad un processo equo) |
Ghorbanov and Others v. Turkey | 28127/09 | 3 | 19 cittadini uzbeki, di cui 12 all’epoca dei fatti erano minorenni, muovono forti accuse alla Turchia. I ricorrenti, originari dell’Uzbekistan, erano prima emigrati in Iran e lì avevano ricevuto la protezione dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR); in seguito avevano raggiunto la Turchia, dove ricevettero cibo ed aiuto dall’UNHCR; i loro figli iniziano pure a frequentare la scuola. Tuttavia il 12 Settembre 2008, adescati presso una stazione di polizia, sono deportati forzatamente in Iran. Dopo una settimana tornano in Turchia, ma vengono presi presso le loro case dagli agenti turchi e rimandati al confine iraniano, e costretti a 10 giorni di cammino, a piedi, in pieno inverno. Le autorità iraniane, scoperti, lì arrestano e spediscono in Turchia, In questa inaccettabile gioco di staffetta con esseri umani, i ricorrenti accusano la Turchia di averli detenuti e poi deportati, più volte, in maniera illegale e contro i loro diritti. | Articolo 3 Articolo 5 | Violazione dell’Articolo 3 - Divieto della tortura (art. 3 – Trattamenti inumani; Espulsione) (aspetto sostanziale) (Turchia) (Iran) Violazione dell'articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 5-1 – regolarità dello stato di arresto o di detenzione; Procedura prevista dalla legge) Violazione dell'articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 5-2 - Informazioni sui motivi dell'arresto) |
Ripetitive cases | |||||
Nasko Georgiev v. Bulgaria | 25451/07 | 3 | Articolo 6 Articolo Articolo 2 Prot. 4 | Violazione dell'articolo 2 del Protocollo n ° 4 - Libertà di movimento {generale } (art. 2, comma 1 del Protocollo n ° 4 -. Libertà di movimento; Articolo 2 cpv. 2 del Protocollo n ° 4 - Libertà di lasciare un paese) | |
Pietris S.A. v. the Republic of Moldova | 67576/10 | 3 | Articolo 6 Articolo 13 Articolo 1 Prot. 1 | Violazione_dell'articolo_6 - Diritto ad un processo equo (Articolo 6 - Procedura civile; Articolo 6-1 - Accesso al tribunale) Violazione dell'articolo 1 del Protocollo n ° 1 - Protezione della proprietà (articolo 1, comma 1 del Protocollo n ° 1 -. Godimento pacifico dei beni) |